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venerdì 6 ottobre 2017

SERIE A L’ERRORE DEL MILAN

L’errore del Milan



Può darsi che il Milan alla ripresa del Campionato, affronti il derby con l’Inter e lo vinca, resuscitando da due sconfitte consecutive e i cattivi pensieri. Può essere che Montella così guadagni tempo prezioso e tranquillità per lavorare con più serenità. Resta il fatto che c’è un errore di fondo e di sostanza nel Milan e nel suo sviluppo iniziale, in una stagione che al momento registra tre sconfitte in sole sette partite in serie A. Questa estate Fassone e Mirabelli hanno dato vita ad una campagna acquisti clamorosa, senza precedenti per investimenti e numero di giocatori acquistati. Sono arrivati complimentoni e osanna ad un Milan stellare, persino da scudetto in prima superficiale analisi. Il grande entusiasmo del pubblico rossonero, la soluzione del problema con Raiola e Donnarumma, l’arrivo sorprendente di Bonucci e le amichevoli in cui il Milan rimediava solo belle figure, fino all’esordio in Europa League, mantenendo le attese. Nel frattempo la dimensione del Milan veniva collocata ad un più accettabile obbiettivo del terzo, quarto posto ma la squadra restava ben oltre la linea di galleggiamento. Il primo schiaffo da parte della Lazio è stato sonoro ma ha portato le conseguenze che si sarebbero dovute prevedere: reazione sorpresa, di calma apparente prima e decisione radicale poi. Il cambio di modulo, la difesa a tre, passando dunque dal 4-3-3 al 3-5-2 per permettere a Bonucci di trovarsi più a suo agio e non avere più un solo attaccante di riferimento. Alla prima partita sbagliata Cutrone ha perso il posto da titolare e si è fatta largo la coppia titolare Kalinic con Andre Silva. Non si tratta tanto di queste decisioni ma di una titubanza che ha dato la sensazione di una crepa più grande di quanto si pensasse, specie per quel nervosismo di Bonucci a fine partita, manifestato contro Immobile. Gli spettri sono però andati via in fretta grazie ad una vittoria roboante in Austria (1-5) e due successi consecutivi in casa con Udinese e Spal. Tutto risolto? Macchè. È arrivato il pomeriggio funesto di Genova dove la Doria ha dominato per 90 minuti contro un Milan del tutto distante dalla partita. Fassone si è presentato davanti ai microfoni con l’aria risentita, del tutto inedita nel registro comunicativo del dirigente e con un’evidente disappunto verso l’operato di Montella. La gara interna col Rijeka vinta per 3-2 invece di fugare dubbi ne ha alimentati altri, nonostante l’esito felice del match, vinto con un colpo di coda confezionato da Borini e Cutrone, dopo la rimonta dei croati. La partita con la Roma ha mostrato il Milan più convincente della stagione, sconfitto in casa nonostante l’ottima priva per 70 minuti. Ora la pausa in cui Montella ritroverà molti giocatori solo mercoledì e giovedì prossimo gli permetterà però di rilanciare due giocatori come Suso e Bonaventura, preziosi la scorsa stagione e sottotraccia in quella attuale. Il derby per molti potrebbe essere un crocevia determinante per Montella ma il punto è proprio questo. Se una società del tutto nuova si insedia e investe, avrebbe avuto senso farlo prendendo meno giocatori e più campioni. Spendere 220 milioni per un gruppo di talenti (perché gli acquisti sono tutti buoni) che devono però ancora sbocciare in un contesto fatto di pressioni per arrivare almeno al quarto posto, senza avere un collettivo già rodato, con il giocatore più rappresentativo già messo in discussione, il dirigente di riferimento (Fassone) che parla di fatturato più alto e dunque di squadra che non può perdere con chi ce l’ha più basso, senza contare che Montella è ora perennemente sotto esame. Tutto questo non è utile perché il Milan sembra essere stato progettato per correre in discesa, amministrare il piano e non accettare le salite. Se il Milan vincerà il derby o lo pareggerà in rimonta come la scorsa stagione, il Milan cadrà nello stesso tranello di questo inizio stagione. Crederà che i problemi siano terminati e qualcuno cederà alle lusinghe. Se dovesse perderà invece è addirittura possibile il cambio di Montella. Una scelta che come accaduto anche all’Inter nel recente passato, porta miglioramenti solo temporanei. La squadra è ottima ma in questo momento non c’è un vero leader per reparto, mancano sicurezze e per creare un progetto, come sempre non basta un anno, nonostante i soldi.

giovedì 31 agosto 2017

MILAN, E' FATTA PER NIANG AL TORINO: tutte le cifre LIVE

MILAN, E' FATTA PER NIANG AL TORINO: tutte le cifre LIVE



15.15 LE CIFRE DI NIANG - Ecco le cifre di Niang al Torino: prestito oneroso a 2 milioni di euro, obbligo a 15 milioni, più 2 milioni di bonus facilmente raggiungibili. Si tratta di quasi tutta plusvalenza.

 14.10 SCAMBIO DI DOCUMENTI - Scambio di documenti in corso tra Milan e Torino per il trasferimento di M'Baye Niang in granata. Il giocatore è già diretto verso la città piemontese. 13.30 NIANG AL TORINO: CI SIAMO - E' fatta per il trasferimento di M'Baye Niang al Torino; la formula è il prestito con obbligo di riscatto. Il presidente dei granata Urbano Cairo è atteso a Milano per ratificare il tutto.


 13.05 MILAN E TORINO SEMPRE PIU' VICINI - Milan e Torino sono sempre più vicini per la cessione di M'Baye Niang dal rossonero al granata: il presidente del Toro Urbano Cairo sta arrivando a Milano per cercare di chiudere definitivamente la trattativa. Ormai ci siamo: manca l'intesa finale sulle cifre, ma la distanza è minima. Manca qualche milione, manca ancora qualche dettaglio, poi Niang potrà ufficialmente lasciare il Milan e riabbracciare Mihajlovic. L'attaccante francese, dopo aver respinto le offerte di Spartak Mosca, Lazio e, nelle ultime ore, anche del Newcastle, ha trovato l'accordo economico con il Torino, (con Raiola che ha dato l'ok ha una proposta di un quadriennale da 1,3-1,4 milioni di euro netti a stagione), manca però ancora quello tra i due club. Negli ultimi due giorni Cairo si è convinto ad alzare l'offerta da 12 a 15 milioni, bonus compresi, uno sforzo che non è ancora sufficiente per chiudere l'affare.

 DISTANZA - Il Milan, infatti, vuole di più. Vuole che il Torino si avvicini ai 23 milioni, bonus compresi, che i russi guidati da Carrera avevano proposto per l'ex attaccante di Caen e Montpellier. Mirabelli e Fassone ne chiedono 20 complessivi, 5 in più di quelli proposti. Si tratta, con Niang che spinge per (e vuole) la soluzione granata.

venerdì 16 giugno 2017

SERIE A INTER, I CANDIDATI PER LA PANCHINA

Inter, i candidati per la panchina
Sembra che il casting fatto dalla dirigenza nerazzurra per cercare il nuovo tecnico , tra ottobre e novembre, non fosse una soluzione casuale ma un vero e proprio metodo di lavoro. L’improvvisa decisione di esonerare De Boer  aveva portato Ausilio a sondare Zola e Casiraghi, Hiddink, Guidolin, Vitor Pereira. Si stava per puntare su Marcelino poi qualcuno fece virare all’improvviso la decisione verso Pioli.
Sette mesi dopo si sta riproponendo la stessa situazione, con la differenza che i nomi per la panchina nerazzurra sono tra i più importanti al mondo. La grandeur cinese non ha mezze misure e vuole il meglio, dopo aver trascorso un anno a sbagliare imparando. Almeno è quello che sperano i tifosi. Una volta ceduto un big (Perisic) a giugno per sistemare definitivamente il fair play, la proprietà sarebbe pronta a sbloccare una cifra superiore ai 200 milioni per il mercato. Se sia fantascienza o realtà lo scopriremo presto.
La lista dei candidati è di lusso e ha un favorito. Andiamo in ordine di probabilità:
Spalletti: è il tecnico più facile da avvicinare ma anche quello che garantisce l’esperienza e il giusto compromesso tra un fuoriclasse della panchina (Conte) e una scommessa (Jardim).
Vantaggi: conosce la serie A, ha esperienza, è abituato a grandi palcoscenici e a lottare per il vertice. Non teme le pressioni e spesso accentra su di se i riflettori.
Svantaggi: ha un carattere difficile, spesso irrequieto e polemico, in particolare con i giornalisti. Non ha vinto abbastanza da essere considerato un allenatore tra i migliori al mondo. La vera colpa di questa stagione è aver fallito in Europa League.
Conte: è il numero 1 per come viene considerato oggi nel mondo. Lo vogliono in tanti e Abramovich sembra disposto ad accontentarlo sulle richieste per la rosa della prossima stagione. Tuttavia è tentato dall’Inter e dalla cifra faraonica a disposizione per lui e la squadra. La data del 27 maggio, fissata per la finale di FA Cup e l’incontro con il suo attuale presidente, è decisivo per sbloccare la vicenda.
Vantaggi: è un tecnico in ascesa, è italiano, è specializzato nel prendere squadre in crisi e ridargli prima dignità e poi ambizioni, portandole alla vittoria, come nel caso di Juventus e Chelsea. Non si può pretendere di meglio.
Svantaggi: non resta a lungo in una squadra, nemmeno nella sua Juve, per divergenze o ambizione personale. È accaduto anche con la Nazionale e dopo solo un anno al Chelsea, nonostante la volontà di restare permane un problema anche con la famiglia che non vorrebbe trasferirsi a Londra.
Simeone: è da quasi due anni che il tecnico argentino si è promesso all’Inter ma il tempo passa ed è in bilico tra la tentazione di restare un altro anno nell’Atletico per la promessa di allenarlo anche nel nuovo bellissimo stadio e la tentazione di tornare all’Inter con libertà di potere e denaro per riportarla ai suoi livelli.
Vantaggi: difficile trovare un motivatore superiore a lui e gli anni a Madrid stanno a testimoniare un lavoro spettacolare, realizzato da un uomo che ha trovato i Colchoneros nel baratro e li ha portati nell’Olimpo, pur perdendo due finali col Real.
Svantaggi: la bontà del suo lavoro l’abbiamo vista solo a Madrid e manca la controprova di un altro club che ne certifichi il valore straordinario.
Sarri: Piace anche a Moratti, che lo prenderebbe subito, e piace anche all’attuale società ma il contratto che lo lega al Napoli si può sciogliere solo in caso di rottura tra le parti.
Vantaggi: tantissima esperienza e capacità di adattamento anche con grandi giocatori come ha dimostrato a Napoli. Il suo gioco è di gran lunga il migliore in serie A.
Svantaggi: il Napoli è un grande club ma non lo ha portato alla vittoria. Manca qualcosa che lo renda in grado di trovare il risultato nei momenti di appannamento durante la stagione.
Gli altri due nomi sono Pochettino, il quale resterà al Tottenham, mentre Jardim sta andando in dissolvenza. La prossima puntata avrà almeno due nomi in meno e avremo più indizi sul vincitore.

JUVE CONTRO TUTTI, TUTTI CONTRO LA JUVE

Juve contro tutti, tutti contro la Juve
Napoli si tinge dei colori del Barcellona. Anche le bacheche degli anti-sportiv…, scusate volevo dire anti italian…, ops, mi sbaglio continuamente… volevo dire: degli antijuventini.
Così come gli sfottò su quale squadra sia più scaltra nel fregare l’avversario.
L’atmosfera che si respira attorno a queste leggende metropolitane si è fatta irrespirabile. Meglio “tirarsi fuori “ dalle polemiche e pensare alla competizione.
I precedenti scontri fra Juventus e Barcellona dimostrerebbero non una così abissale distanza fra le due. È vero che la matematica non è opinione e che ci servono i dati per costruire attorno analisi e dibattiti, ma i giocatori non sono mai gli stessi, così come gli allenatori. A cosa serve il caso precedente? È mai stato determinante?
Nostradamus Bonucci, aveva dichiarato che l’avrebbe stimolato il sorteggio con il Barcellona e dunque dobbiamo fidarci della stabilità della squadra, del nuovo modulo, dell’entusiasmo e della preparazione atletica di chi vive con altri dati a disposizione. E poi, sempre meglio che il Bayern, ça va sans dire.
Non voglio rompere le uova nel paniere, ma una piccola preoccupazione invece a me la desta il Camp Nou. Sarà molto più determinante dell’impatto che avrà sugli avversari lo Stadium a Torino?
Per ora concentriamoci su Napoli Juventus. Che vinca il migliore, che sia uno spettacolo e non un ring morale. Dal quale non uscirebbe nessun vincitore assoluto, sia chiaro. E in bocca al lupo Higuain, soprattutto. Non “ti dare malato”, come qualche “cima” suggerisce. Sguardo alto. Fiero. Sei il nostro orgoglio.

COPPA ITALIA DI VOLLEY MASCHILE: LE QUOTE SNAI PER I QUARTI DI COPPA IT

Coppa Italia di Volley maschile: le quote SNAI per i quarti di Coppa Italia

Settimana importante per definire i nomi delle protagoniste alla Final Four della Coppa Italia maschile di volley, in programma alla Unipol Arena di Casalecchio di Reno vicino a Bologna il 28 e il 29 gennaio. Andiamo ad analizzare le quattro partite dei quarti di finale per gli appassionati di questo bellissimo sport che sono soliti scommettere su snai.it.
PERUGIA-PIACENZA. Questa sfida in programma mercoledì sera alle 20.30 appare come la più equilibrata: di fronte gli umbri di Lorenzo Bernardi, imbattuti da quando Mister Secolo è stato chiamato a sostituire Boban Kovac, e gli emiliani di Alberto Giuliani, forti del trio cubano Hierrezuelo-Hernandez-Marshall. In campionato: vittoria Perugia per 3-1.
Quota SNAI: Perugia 1.22 – Piacenza 3.80.
TRENTO-MONZA. Bel faccia a faccia in scena alle 20.30 di mercoledì tra i trentini di Angelo Lorenzetti, secondi in campionato alle spalle della Lube, e i brianzoli di Miguel Angel Falasca, attualmente una delle protagoniste più brillanti del campionato. Favoriti i padroni di casa trascinati dalla regia del giovane talento Simone Giannelli, grazie pure alla spinta del proprio caloroso pubblico. In campionato: vittoria Trento per 3-2.
Quota SNAI: Trento 1.14 – Monza 5.00.
MODENA-SORA. Mercoledì alle 20.30 i campioni d’Italia non dovrebbero incontrare eccessive difficoltà nello staccare il biglietto per le semifinali contro il fanalino solitario del campionato. I gialloblù di Piazza tra l’altro vogliono cercare di fare tris inanellando la terza Coppa Italia consecutiva. In campionato: vittoria Modena per 3-0.
Quota SNAI: Modena 1.07 – Sora 6.75.
CIVITANOVA MARCHE-VIBO VALENTIA. Match aperto e ricco di interesse quello giocato alle 20.30 di giovedì sera tra la capolista solitaria della Superlega e una delle principali sorprese di questa stagione, che scenderà di certo in campo senza nessun timore reverenziale. In campionato: vittoria Civitanova Marche per 3-0.
Quota SNAI: Civitanova Marche 1.09 – Vibo Valentia 6.00.
Buona pallavolo a tutti!